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  Biografia
  Pensieri e scritti di Angela
  Padre Mariano da Torino
  Scrivono di Angela
 


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Meditazioni
sui misteri del Rosario.

 


Ottobre 2025

Misteri della gioia.

 

   1° mistero: l’annunciazione.

         “Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te”.
Ciascuno di noi dovrebbe rallegrarsi. Ogni battezzato ha il Signore con sé. Ogni figlio di Dio ha il Signore che cammina con lui.
Le parole che l’Arcangelo Gabriele rivolge a Maria, alla vergine di Nazareth, alla giovane sposa di Giuseppe, sono parole di rassicurazione per ogni essere umano, di ogni tempo e di ogni luogo.
Il Signore è con te. Il Signore è con me, dovremmo ripeterci ogni giorno, più volte nell’arco della stessa giornata. Soprattutto quando eventi, accadimenti, tribolazioni, prove, delusioni, amarezze vengono a visitarci. Il Signore è con me. Non ho da temere nulla, anzi, devo rallegrarmi. Devo essere gioiosa, nonostante tutto, perché il Signore è il mio Salvatore, è il mio Redentore. Non mi abbandona, non mi lascia sola. Mai.

Angela ha sempre sentito il Signore con lei. Il “suo” Gesù non l’ha mai lasciata sola, altrimenti non si potrebbe capire il modo in cui ha vissuto la malattia, e il dolore. La nostra bambina non ha semplicemente creduto di avere Gesù con lei. Sapeva, era certa di questo. Angela sentiva Gesù con lei. Questa è stata la sua forza.



   2° mistero: la visitazione.

         Maria va a visitare sua cugina Elisabetta, dopo l’annuncio dell’angelo Gabriele.
Quando le fatiche, le prove, quando i piani di Dio sconvolgono i nostri piani, quando vengono a farci visita, perché non andiamo a fare visita a chi sta vivendo, a sua volta, un evento?
Maria ha messo da parte la preoccupazione di come dire a Giuseppe di essere in attesa senza aver conosciuto uomo, ma per la potenza dello Spirito Santo.
Ha messo da parte la preoccupazione e ha fatto sua l’occupazione: andare a trovare, a visitare la sua anziana parente, incinta di sei mesi, lei, avanti negli anni e sterile. Anche lei per intervento dall’alto.
Visitiamo il prossimo, dopo che siamo stati visitati da eventi che ci hanno turbato e a tutto il resto penserà il Signore, perché noi abbiamo pensato a lui, nel prossimo che abbiamo visitato, del quale ci siamo interessati.

Angela si è sempre interessata del suo prossimo, nonostante la sua malattia, per niente facile da portare e da gestire. Lei si è occupata degli altri e il Signore si è preoccupata di lei! Impariamo.



   3° mistero: la nascita di Gesù.

         “Il Signore nacque dalla Vergine per poter, un giorno, scendere mediante il corpo al regno dei morti. La morte non poteva inghiottire il Verbo senza il corpo, né gli inferi accoglierlo senza la carne”. Che parole profonde queste scritte da Sant’Efrem!
Ci fanno capire tante cose. Prima fra tutte l’importanza del corpo, che non va mai disprezzato, della nostra carne che Dio, in Gesù, ha fatto sua, che ha assunto. Il nostro corpo è contenitore della nostra anima. Vaso d’argilla sì, ma tanto prezioso per ciò che contiene, per ciò che è chiamato a custodire buono, fino alla fine. Otre, sì, ma contenente il vino della speranza, il vino che allieta il cuore dell’uomo. Vaso di alabastro, sì, ma pieno di nardo pregiatissimo e profumatissimo, “costosissimo”.

Il corpo di Angela è stato provato dalla malattia. Vaso d’argilla provato dal fuoco del dolore. Ma ha conservato buono, fino alla fine, lo spirito di Dio che lo abitava, che aveva trovato in lei il posto dove piantare la sua tenda.



   4° mistero: la presentazione di Gesù.

         Maria e Giuseppe presentano Gesù al tempio, lo portano nel tempio di Gerusalemme. Lo mettono a disposizione di tutti. Confermano le parole del vecchio Simeone: lui è qui per la salvezza di molti. Lui è qui per la salvezza di tutti.
Ricordiamocelo più spesso questo mistero. La salvezza, la nostra, quella di ciascuno di noi, è a portata di mano. C’è stata presentata su… un piatto d’argento: Maria e Giuseppe.
Ma, “Quel Dio che ci ha creati senza di noi, non può salvarci senza di noi”, scrive Sant’Agostino. Dobbiamo accoglierla questa salvezza, dire, anche noi, il nostro sì. Accettarla, gradirla.
Sì alla volontà di Dio, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, nei giorni della consolazione e in quelli della desolazione.

Angela ha detto sì. Sempre.



   5° mistero: il ritrovamento di Gesù.

         Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?
E Maria, pur non comprendendo, rispetta le parole del Figlio suo, che è Figlio di Dio, prima che essere suo figlio.
Anche i nostri figli sono figli e figlie di Dio, prima ancora che dei propri genitori, della propria mamma e del proprio papà. Ma forse a volte ci sfugge.
Le loro scelte, quelle che non condividiamo, che in sé sono buone e sane, ma che deludono le nostre aspettative o, peggio, non realizzano ciò che noi non abbiamo potuto o voluto realizzare, ecco che ci gettano in uno stato di frustrazione, di amarezza, di tristezza.
Non sapevate che…
Non sappiamo che i figli non sono nostri? Non sappiamo che noi siamo gli archi e loro le frecce che devono seguire la propria direzione, la propria destinazione?

Su Angela sicuramente i suoi genitori avevano dei sogni, dei progetti, belli, buoni, nobili, sani. Ma la vita ha preso un’altra direzione e nel caso della nostra bambina, una traiettoria difficile da seguire e da accettare. Eppure lei ha aiutato gli adulti che le stavano attorno perché, pur pregando per la sua guarigione fisica, ha preparato i grandi ad accettare una volontà che sarebbe potuta essere diversa da quella che Dio aveva su di lei. Impariamo dalla nostra bambina.