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  Padre Mariano da Torino
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Meditazioni
sui misteri del Rosario.


Marzo 2023

Misteri della gioia.

 

   1° mistero: l’annuncio della nascita di Gesù.

         E Maria dice: eccomi!
Questo mistero ci invita ad accogliere, ad accettare, ma non passivamente, né peggio ancora con rassegnazione, l’annuncio che ogni giorno ci porta.
All’inizio può farci sentire turbati, ma dopo…
Eccomi!
“Eccomi Signor, vengo a Te, mio Re, che si compia in me la tua volontà. Eccomi Signor, vengo a Te, mio Dio, plasma il cuore mio e di Te vivrò. Come Tu mi vuoi, io sarò. Dove Tu mi vuoi, io andrò. Questa vita io voglio donarla a Te, per dar gloria al tuo nome mio Re. Se mi guida il tuo amore paura non ho. Tra le tue mani mai più vacillerò e strumento tuo sarò. Come tu mi vuoi”.
Sono le parole stupende di un canto liturgico, che forse ormai conosciamo a memoria e non vi prestiamo l’attenzione che invece dovremmo.
Dovremmo fare di questo canto la nostra preghiera quotidiana, da far salire a Dio. Non servirebbero altre parole, se non queste.
Eccomi, Signore! Plasma il mio cuore, affinché possa credere alla tua parola e farmi accompagnare da essa lungo la strada della vita. Allora non sarò più io a vivere, ma Tu in me. Tu a vivermi. Allora io sarò un essere vivente, che ti dà gloria. E non avrò paura, ma solo la gioia di poter essere strumento nelle tue mani, col quale Tu, Signore, compi meraviglie e rinnovi i prodigi del tuo amore.

Angela ha saputo dire: eccomi, Signore! Eccomi, Gesù! E’ stata strumento docile, abbandonata nella mani di Dio, col quale Lui ha fatto e continua a fare prodigi.



   2° mistero: la visita di Maria ad Elisabetta.

         “Appena il tuo saluto è giunto alle mie orecchie, il bambino ha trasalito di gioia nel mio grembo. E beata te che hai creduto all’adempimento delle parole del Signore!”.
Sono le parole dell’anziana cugina Elisabetta rivolte a Maria, quando va’ a trovarla.
Quando incontro l’altro, quando visito la sua storia, cosa port0? Chi lascio? Cosa faccio sentire? Chi faccio sentire?
Il saluto è Gesù, che giunge al futuro Giovanni Battista, attraverso le orecchie di Elisabetta. Maria, accogliendo l’annuncio dell’angelo è stata fecondata dalla Parola e la sua pienezza di vita passa ad Elisabetta. Beata te che hai creduto che le parole del Signore sarebbero diventate carne della tua carne e sangue del tuo sangue, perché poi così è avvenuto. Elisabetta è la prima a venerare Maria, a vedere in lei una donna speciale, il segno grandioso nel cielo della Storia, la Donna vestita di sole, col grembo ricolmo di Grazia.

Angela, una bimba fecondata dalla preghiera, la cui pienezza è passata a chi le stava accanto. La fede di Angela è stata davvero grande. La sua anima ha imparato ad essere quel bimbo svezzato in braccio alla sua mamma. Un’anima abbandonata, con illimitata fiducia, nelle braccia di Maria, che lei invocava come “Madre mia, fiducia mia!”.



   3° mistero: la nascita di Gesù a Betlemme.

         Nasce a Betlemme, là dove non sarebbe dovuto nascere, ma…
Maria e Giuseppe si trovavano là per il censimento, quando per Maria si compiono i giorni del parto.
Facciamo nascere Gesù là dove ci troviamo, senza pensare che invece dovrebbe nascere da altre parti. Là dove mi trovo, per svolgere un impegno, per assolvere ad un dovere di cittadino, per motivi vari, a volte, credendo e pensando che siano state le circostanze avverse della vita a farmi arrivare là dove non vorrei essere, anziché un disegno divino, troppo alto e troppo altro per essere compreso dalla mia mente e dalla mia intelligenza.
Facciamolo nascere ovunque, ancora e sempre, oggi come ieri. Affinché si possa ancora dire: E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele”.
Che possa uscire anche da noi il dominatore, il Signore, il Salvatore.

Angela, la nostra bimba, ha fatto nascere Gesù, il suo Gesù, ovunque è andata, in qualsiasi posto e luogo. Prima di tutto e soprattutto nello spazio faticoso e doloroso della sua malattia fisica, poi nelle corsie degli ospedali, nelle cure a cui si sottoponeva, nello stare in casa, nella sua stanza, a letto. Da Angela, così piccola per portare una prova così grande, è uscito Gesù: amore, docilità, pazienza, speranza, luce…



   4° mistero: la presentazione di Gesù al tempio.

         Il 2 di febbraio la Chiesa ci fa celebrare la festa della Presentazione di Gesù al tempio.
Comunemente detta “La Candelora”, la festa della luce, delle candele accese, che ci ricordano Gesù, luce del mondo.
Ce ne dimentichiamo troppo spesso, purtroppo.
Io sono la luce del mondo, ha detto Gesù. E nasce nella notte della Storia, nel buio proprio come luce. “Oggi è nato per voi il Salvatore, Cristo Signore. Non dovete più avere paura”.
Sì, il buio non deve più farci avere paura, perché il mondo, la Storia, ha scoperto la luce! La luce vera, quella che illumina ogni forma di tenebra.
Accendere una candela dovrebbe farci ricordare questa grande verità, il biglietto da visita che il Signore ci lascia venendo nel mondo: Io sono la luce del mondo. Chi segue me, non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. Non ci serve altro.

Angela, ha seguito Gesù e non ha camminato nelle tenebre, ma nella luce. La nostra bimba non ha avuto paura, perché ha vissuto con la lampada della fede sempre accesa, non sotto il tavolo, ma sopra il lucerniere, illuminando se stessa e chi era intorno a lei.



   5° mistero: Gesù fra i dottori nel tempio.

         “Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio che è nei cieli?”
Ma Giuseppe e Maria non comprendono questa risposta di Gesù dodicenne. Maria allora conserva nel cuore questa risposta, la tiene raccolta, affinché non vada perduta nessuna parola, affinché ogni parola stia nel suo intimo, nel segreto della sua anima, per farne oggetto di…
Lectio divina, ovvero di lettura orante.
Quante volte invece noi quello che non comprendiamo, che ci fa provare sentimenti non piacevoli, quello che ci turba, non lo custodiamo nel cuore, ma nella testa! Di conseguenza non possiamo farne una lettura nello spirito, una lettura orante, con la chiave della parola del Signore.
Ed ecco che la pace del Signore non può occupare il nostro cuore. Il turbamento, la paura, la tristezza, trovano il nostro cuore libero e lo occupano, ne prendono possesso, lo usurpano, ne espropriano la capacità.
Se invece lo trovassero già occupato dalla pace, dalla preghiera, dalla fede, dalla speranza…, dalla luce, ecco che lo scoraggiamento, lo sconforto, la disperazione, l’amarezza, l’ansia, l’angoscia, la preoccupazione…, il buio, non avrebbero il sopravvento, non potrebbero prevalere.

Angela, nel suo cuoricino ha conservato e tenuto insieme le parole del suo Gesù. L’intimo della nostra bimba era di Gesù e niente e nessuno avrebbero mai potuto prevalere. Impariamo da lei.